Mentre in Italia il settore della canapa deve fare ancora i conti con la recente sentenza della Cassazione, il resto del mondo sembra iniziare a raccogliere i frutti di una politica più aperta e lungimirante.
E’ questo il caso del Colorado, uno stato federale degli Stati Uniti, che proprio in questi giorni ha festeggiato il primo miliardo di dollari statunitensi in ricavi dalla legalizzazione della canapa nel Febbraio 2014. Un traguardo impensabile all’epoca, ma che ha fruttato al piccolo stato statunitense (poco meno di 6 milioni di abitanti) un piccolo tesoretto sia in termini di ricavi che di minori spese per sostenere il proibizionismo.
Questi i dati condivisi dallo stesso governo del Colorado che illustrano, nella colonna “Revenue by Calendar Year” la quantità di denaro entrato in cassa quell’anno, calcolandone invece il totale complessivo in “Total Revenue Since Feb 2014”:
Come vediamo, la crescita anno su anno è costante e anche il 2019 sembra destinato a raggiungere un nuovo record in termini di vendite e ricavi per lo stato americano. Anche Statista, una delle principali fonti di statistiche economiche al mondo, sembra certificare il successo della legalizzazione, mettendo i dati in un formato un po’ più comprensibile:
Il Colorado ha legalizzato la cannabis dal 2014, due anni dopo un voto popolare che aveva richiesto l’inizio del processo legislativo per l’uso della canapa a fini terapeutici e ad uso ricreativo. Allo stato attuale, ogni adulto sopra i 21 anni può coltivare legalmente fino a 6 piante ed essere in possesso di un’oncia (circa 28 grammi), anche se non è permesso il consumo in pubblico. Diverse ricerche stanno iniziando ad analizzare gli effetti positivi di quest’apertura legislativa, sopratutto in termini di maggiori fondi statali per l’istruzione e il welfare: solo lo scorso anno i ricavi dalla vendita di canapa ammontavano al 2% dell’intero budget stanziato per l’educazione.
In crescita anche i numeri dell’industria della canapa nel piccolo stato americano: secondo recenti stime le aziende del settore sarebbero quasi 3000, con quasi 41.000 persone impegnate a lavorare in un settore nato appena 5 anni fa.
Numeri impressionanti, e che forse dovremmo leggere con attenzione anche qui in Italia.